Il lavoro psicologico mira ad aiutare la donna a dare un nome ed a riconoscere le proprie emozioni, a creare dei legami tra il corporeo e il mentale veicolando i significati nascosti nei sintomi e fornendo quegli strumenti prima carenti per un adeguato sviluppo del mentale.
In questo modo il disagio non sarà più spostato ed evacuato nel corpo e queste nuove capacità di pensiero permetteranno alla persona di passare da una posizione passiva di dipendenza ad una posizione attiva: ad assumere cioè lei stessa una posizione terapeutica che metterà fine a quelle sensazioni indefinite e angoscianti che per tanto tempo le hanno precluso la vita.