NEUROPSICOLOGICA
La neuropsicologia è la scienza che studia le funzioni cognitive dell’uomo (memoria, attenzione, linguaggio, percezione, ragionamento, funzioni esecutive, abilità visuo-spaziali, orientamento,…), la loro evoluzione nel corso della vita e la loro alterazione nel momento di un danno cerebrale, a varia eziologia (vascolare, degenerativa, psichiatrica, traumatica, infettiva, infiammatoria, neoplastica).
La valutazione neuropsicologica è un processo diagnostico utile e necessario ad indagare ed interpretare il funzionamento dello stato cognitivo e le modificazioni dello stesso insorte in un soggetto con un danno cerebrale.
In altre parole, “l’esame neuropsicologico è un luogo privilegiato dove è dato osservare i disturbi della cognizione e del comportamento, dove si incontra la soggettività disturbata e afflitta, a volte gravemente impoverita, eppure ancora capace di insegnare, dei nostri pazienti.” (Bianchi, 2008)
La valutazione neuropsicologica è composta da alcuni passaggi ben precisi.
La raccolta dei dati anamnestici, cioè l’anamnesi cognitivo-comportamentale, sia con il paziente che con i familiari, mirata a raccogliere informazioni riguardanti le difficoltà a livello cognitivo e comportamentale, definendone l’esordio, l’evoluzione e le aree in cui i disturbi hanno un maggiore impatto sulla vita quotidiana del paziente. Al termine dell’anamnesi, è utile richiedere gli esiti di eventuali visite ed esami che il paziente può avere eseguito (TAC, RMN ecc..) che possono fornire altre informazioni rilevanti sulla sede e natura di una lesione cerebrale. Si ricorda che la raccolta dell’anamnesi è un aspetto fondamentale perché i test analitici da soli non fanno diagnosi.
Il colloquio clinico con il paziente ha l’obiettivo di spiegargli in che cosa consiste l’esame e quali sono le sue finalità. In questa fase si possono ottenere importanti informazioni sul comportamento e l’atteggiamento generale del paziente nel setting ambulatoriale, analizzare l’eloquio (produzione e comprensione verbale), osservare l’aspetto e l’espressione mimica.
La somministrazione di una batteria di test neuropsicologici, al fine di determinare la presenza del deterioramento di una data funzione cognitiva, nonché la stima del grado di compromissione che questo comporta nella vita del paziente.
La correzione dei risultati ottenuti ai test avviene secondo un metodo scientifico, basato sulla confrontabilità delle prestazioni. Ogni test scelto permette di confrontare la prestazione del soggetto con un campione che comprende soggetti con le stesse caratteristiche anagrafiche, tramite l’uso di tabelle di correzione standardizzate.
Una relazione conclusiva verrà redatta, concernente i risultati della valutazione effettuata e le aree critiche emerse. I risultati ottenuti verranno discussi in un secondo colloquio con i familiari condotto dal neuropsicologo stesso o dal medico inviante per renderli consapevoli della situazione e della sua eventuale evoluzione, se cioè essi possono attendersi dei miglioramenti o se, al contrario, si prevede una situazione stabile o progressiva.
QUALI SONO GLI OBIETTIVI DI UN ESAME NEUROPSICOLOGICO?
1) contribuire alla diagnosi medica, supportandone la diagnosi differenziale;
2) pianificare un intervento riabilitativo, tenendo conto delle abilità cognitive compromesse e di quelle residue;
3) monitorare, attraverso controlli ripetuti nel tempo, il decorso di alcune patologie degenerative (es: le demenze);
4) controllare l’efficacia della terapia farmacologia;
5) valutare l’adeguatezza di un trattamento neurocognitivo.
QUALI SONO GLI AMBITI DI APPLICAZIONE DELLA NEUROPSICOLOGICA?
Ambito Neurologico, Geriatrico e Neurochirurgico: la valutazione neuropsicologica è da ausilio nel fare diagnosi e nel seguire il decorso dei disturbi cerebrali o nello studio degli effetti del trattamento di alcune malattie neurologiche o nel valutare il prima e il dopo di un intervento chirurgico.
Ambito Psichiatrico: l’esame neuropsicologico è importante al fine di effettuare una diagnosi differenziale fra Demenza e Depressione così da giungere ad un adeguato trattamento farmacologico, cognitivo e comportamentale.
Ambito della Medicina Legale: utile sia alle commissioni deputate al rilascio/rinnovo della patente di guida sia da commissioni deputate al rilascio dell’invalidità.
Ambito Giuridico: nei procedimenti finalizzati alla valutazione del danno biologico o per concedere, attraverso i Giudici Tutelari, l’amministratore di sostegno nel caso di soggetti che non siano più in grado di occuparsi autonomamente della gestione della propria persona o del proprio patrimonio.